venerdì 10 novembre 2017

San Martino, per noi portatore di doni.


Buonasera,
stasera inizio i port riguardo le "tradizioni di famiglia" dato che si avvicina il periodo natalizio e con esso Santa Lucia e Babbo Natale con i loro doni.
Ne parlo in largo anticipo per un motivo semplice,  sono cresciuta con San Martino come apripista delle festività, ed essendo domani la sua festa è il momento per scrivere qualcosa.
Nel nostro paesello c'è la chiesa di San Martino e all'esterno è presente il disegno (fatto con le pietre) di questo Santo a cavallo.
Qualche anno fa scrissi già un post  riguardo ma preferisco dividerli per parlarne meglio.

San Martino, vescovo, nel giorno della sua deposizione: nato da genitori pagani in Pannonia, nel territorio dell’odierna Ungheria, e chiamato al servizio militare in Francia, quando era ancora catecumeno coprì con il suo mantello Cristo stesso celato nelle sembianze di un povero. Ricevuto il battesimo, lasciò le armi e condusse presso Ligugé vita monastica in un cenobio da lui stesso fondato, sotto la guida di sant’Ilario di Poitiers. Ordinato infine sacerdote ed eletto vescovo di Tours, manifestò in sé il modello del buon pastore, fondando altri monasteri e parrocchie nei villaggi, istruendo e riconciliando il clero ed evangelizzando i contadini, finché a Candes fece ritorno al Signore. (Tratto da Santi e Beati) 

San Martino, per i bambini è portatore di doni con il suo cavallo, per noi adulti è il santo che tagliò il suo mantello per riscaldare un povero, nonostante avesse genitori pagani, all'età di 10 anni volle diventare cristiano; a 18 anni dopo il gesto del mantello e aver ricevuto in sogno Gesù Cristo, si fece battezzare.

Da piccoli aspettavamo con trepidazione questo momento, era tradizione preparare la sera prima delle carote e delle foglie (delle betulle che avevamo in giardino)  per il cavallo di San Martino in fondo alle scale, il tutto ovviamente sistemato con molta cura.
Preparavamo anche qualcosa da mangiare e da bere per il Santo.
Inoltre non poteva mancare la letterina sia per casa nostra che per i nonni, dove di solito scrivevamo:
"Caro San Martino,
sono una bambina (bambino) piuttosto brava (o) , portami quello che vuoi."

Il giorno dopo per prima cosa andavamo a controllare che il cavallo avesse mangiato tutto per capire se era passato, e solo dopo andavamo a controllare i doni ricevuti e trovavamo sempre il bicchiere vuoto e qualche briciola del cibo che avevamo preparato.
Dopo il controllo andavamo dai nonni che abitavano di fronte nella speranza di aver ricevuto qualcosa.
A casa nostra un lato del tavolo era per me e l'altro per mio fratello, dai nonni invece i regali erano su due poltrone, quella di destra mia e quella a sinistra per mio fratello.

Sono passati tanti anni ma ricordo ancora la gioia nel preparare la letterina e il cibo per il cavallo.
Erano momenti difficili da dimenticare soprattutto per si respirava una serenità che difficilmente andava oltre le feste quindi diciamo che "facevamo il pieno" in queste occasioni.

Da qualche anno vivo in un paese diverso, è solo a 5 km di distanza quindi particolarmente vicino ma qui come in tutti i paesi vicini, non festeggiano San Martino; in realtà il nostro era l'unico paese della zona ad averlo come tradizione.
Devo ammettere che mi manca il fatto che qui non si festeggi, c'è da dire che i nonni vivono ancora nel paese dove siamo cresciuti quindi i bambini fanno lo stesso la letterina, ma non è la stessa cosa.
Ieri hanno preparato le letterine, una l'hanno data ai nonni (genitori di mio marito), mentre stamattina ho portato l'altra l'ho portata stamattina a mio padre.
Domani nel primo pomeriggio andremo a vedere cosa hanno portato (in realtà ho preso io stamattina dei vestiti per tutti e tre i bambini e li ho portati ai nonni, l'incognita sarà mio padre che di solito abbonda).

A dicembre si passa a Santa Lucia, non sento questa festività come portatrice di doni non avendola mai vissuta in prima persona ma all'asilo di mio figlio fanno trovare un piccolo dono per ogni bambino nelle loro classi, quando si arriva la mattina si trova in giro del fieno, scatoloni, un piccolo caos per far credere ai bambini che nella notte Santa Lucia è stata all'asilo per portar loro dei piccoli doni.

La prossima sarà Santa Lucia, ma ne parleremo tra un pò...
Non esiste nulla di più bello che trasmettere di generazione in generazione questo genere di tradizioni per far sognare i bambini e perchè no, far sognare anche noi adulti insieme a loro.
Che il Signore vi benedica.
Cristina.

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