sabato 2 dicembre 2017

Spiritualità dal Basso (quinta parte)



Buon pomeriggio,
ecco come promesso la nuova parte del libro Spiritualità dal Basso.
In questa parte tratteremo da pag. 34 a pag.60, sono parecchie ma da 46 a 60 praticamente non dirò nulla se non qualche piccolo accenno poichè vanno semplicemente lette.

La Spiritualità dal basso è descritta in modo perfetto nella Regola di San Benedetto da Norcia, precisamente nel capitolo 7, dedicato all'umiltà.
(7 significa trasformazione dell'uomo a opera di Dio, inoltre sono i sacramenti e i doni dello Spirito Santo).
Attraverso l'umiltà scendiamo nella nostra "terrenità", ci rendiamo conto che non siamo solo Spirito ma anche il corpo è importante e deve essere in simbiosi con tutto i resto.
Basilio aveva come motto "Umiltà ---> conosci te stesso"
Attraverso questo stato si ha la convinzione della propria incapacità di diventare pio e Santo sa soli, inoltre è uno stato che non si acquisisce ma è un percorso di crescita con Dio.

Può sembrare assurdo ma la via , il fine, dell'umiltà non è l'umiliazione bensì l'Innalzamento!
Ricordiamoci di Gesù,lui è asceso  al cielo,  ma prima è dovuto scendere negli abissi della realtà umana.

14 Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». (Lc 18,14)
Se pensiamo invece al Fariseo, lui è la classica persona che pensa di poter fare tutto da solo per cui non ha capito nulla di Dio.
Il pubblicano si affida completamente a Dio perchè sa che da solo non può farcela.

Benedetto da Norcia paragona il percorso/itinerario dei 12 gradini (che si trovano nel 7°capitolo della Regola) alla scala di Giacobbe, la scala è vista come immagine di contemplazione.I Padri della Chiesa ritenevano che essa fosse immagine della Provvidenza divina, mentre altri vedevano in essa una prefigurazione dell'Incarnazione di Cristo. Ponte gettato tra cielo e terra, la scala ispirò generazioni di mistici e di sognatori, i quali videro in essa una via per raggiungere altri mondi, altri universi, altre dimensioni. 
12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13 Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. 14 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. 15 Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». 
Sant'Agostino chiama Gesù "Scala Nostra"! Per cui la scala è un elemento ricorrente nella spiritualità.

Ora vediamo i 12 gradini come sono suddivisi; anche in questo caso il numero 12 non è casuale, ma riporta alle 12 tribù di Israele e ai 12 Apostoli.
GRADINI: 1-4 Volontà
                   5-8 pensieri e sentimenti
                   9- 12 corpo
I 12 gradini sono la totalità dell'Uomo che va presentata a Dio affinchè venga trasformata.
Nello specifico rappresentano:
1° Gradino: Relazione con Dio.
2° Gradino: Trasformazione della volontà (a cui si è attaccati in modo ostinato, va smantellata)
3° Gradino: Ascolto e obbedianza
4° Gradino: Trasformazione della volontà (mira alla purificazione)
5° Gradino: Trasformazione dei sentimenti (attraverso un colloquio con un Padre spirituale poichè si deve essere guidati in modo da non reprimerli ma affrontarli).
6° e 8° Gradino:Confronto con la verità interiore
7° Gradino: Riconciliarsi con il fallimento
9° e 10° Gradino: Trasformazione del Corpo (riferito al nostro parlare)
11° Gradino: Ridere di liberazione e letizia!
12° Gradino: Fare attenzione alla presenza di Dio; si manifesta in atteggiamenti, gesti etc... La presenza di Dio vuole esprimersi fin dentro il mio corpo.

La spiritualità di Benedetto inizia dal basso della realtà umana!
Come mi ha detto proprio ieri il mio padre spirituale, dobbiamo capire i nostri atteggiamenti, poi vanno modificati ma prima cosa non dobbiamo criticare gli altri poichè prima dobbiamo cambiare noi stessi.
Non possiamo pretendere che gli alti siano ciò che noi vogliamo per cui reputo saggio adattarsi all'interlocutore (trovare il modo di parlarci al meglio) e a chi ci troviamo di fronte, solo cosi potremo vivere cristianamente anche con gli altri e coloro che seguono altre strade.

Benedetto inoltre ci dice che l'amore perfetto è suddiviso in tre parti:
- AMOR CHRISTI : relazione con Lui
- CONSUETUDO IPSA BONA (buona abitudine):  osservanza dei precetti dall'interno
- DILECTATIO VIRTUTUM (gioia del praticare la virtù): Il piacere della propria forza donataci da Dio attraverso lo Spirito Santo.

Ho cercato di essere piuttosto sintetica dato che tutto sommato poi rischierei di ripetere le stesse riflessioni maturate nelle pagine precedenti.
In  molti punti il libro è particolarmente ripetitivo motivo per cui ho preferito evitare riflessioni riguardo le pagine successive.
Pag.46-54 tratta della spiritualità dal basso nella psiclogia, nell'idea che  il vergognarsi dei proprio difetti ed imperfezioni porti l'uomo a chiudersi anche verso gli altri.
Pag 54-60 tratta la spiritualità dal basso nelle fiabe. Fiabe che oltretutto nemmeno conoscevo per cui è una parte che va  letta per avere altri esempi di situazioni in cui si vive una SA invece di una SB.
Le fiabe citate sono:
- Le tre lingue
- La signora Holle
- La chiave d'oro.

Il prossimo passo sarà leggere da pag. 61 a pag. 103; è parecchio ma avrete tempo fino al 2 gennaio!!
Preferisco fare un blocco unico in modo che riusciamo a finirlo in poco tempo dato che ci sono altri progetti per il nuovo anno.
La pausa avvento ci stà cosi non ci sono troppi impegni.
Buon avvento, buona lettura e un caro Abbraccio.
Cristina.

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