venerdì 18 ottobre 2013

San Giuda Taddeo.


Scoprii questa novena per caso un paio di anni fa, stavo cercando di ampliare il mio modo di pregare anche se già avevo iniziato da tempo a recitare il Santo Rosario e Coroncina della divina misercordia.
Diciamo che era per alternare, e cercare di comprendere a pieno le varie preghiere, non è molto che mi sono convertita quindi cerco di esplorare risorse nuove per me dato che quando si è piccoli e si parla di novene e rosario è tutto piuttosto estraneo.
In quel periodo oltretutto eravamo alla ricerca del secondo figlio quindi la novena era anche per chiedere questo immenso dono, cosa che feci anche tramite altre novene e preghiere.
Non so quale e cosa ci portò questa grazia, questa novena fu a ottobre ovvero all'inizio della nostra ricerca mentre la scoperta di essere incinta avvenne a marzo, ricollego però questo dono proprio a San Giuda Taddeo perchè il nostro piccolino nonostante una gravidanza molto travagliata con dei grossi problemi fin dall'inizio ci ha portato il nostro piccolo, prematuro nato a 36+5 proprio il 21 ottobre quindi durante la novena di questo Santo e lunedi spegnerà la sua prima candelina.
Vi riporto in breve alcune cose su questo Santo:
S. Giuda era fratello di Giacomo, Apostolo anche lui, figlio di Alfeo e di Maria di Cleofe e sorella della Vergine Maria e quindi cugino di Gesù.Fu soprannominato Taddeo "Thad" che significa "dolce, misericordioso, amabile, generoso" e "Lebbeo", coraggioso. Da bambino senz'altro come coetaneo frequentò la casa e il cugino Gesù.
Entrambi crescevano accanto alla Vergine Maria. Probabilmente fu lui lo sposo delle nozze di Cana di cui ci parla il Vangelo. Giuda fu uno dei primi a ricevere l'invito di essere Apostolo; ebbe molti ostacoli da parte dei suoi parenti ma seguì senza tentennamenti e con eroica fermezza la chiamata del Signore per tutta la vita. Fu quindi uno dei dodici Apostoli e nell'ultima Cena domandò a Cristo come mai si fosse manifestato solo agli Apostoli e non a tutto il mondo (G.v. 14,22).E' l'unica frase che il Vangelo ci ha conservato e illumina il suo entusiasmo verso la Parola di Gesù tanto che vorrebbe che fosse conosciuto da tutto il mondo.Secondo il martirologo romano il campo di azione apostolica di S. Giuda fu vastissimo: evangelizzò prima la Giudea, poi la Mesopotamia ed infine la Persia portando ovunque il lume della verità.Fu in una di queste province che l'Apostolo indirizzò ai fedeli una lettera, vergata con stile vivacissimo, per combattere eretici, bestemmiatori, sleali che con le loro false dottrine travisavano le questioni fondamentali della Fede mentre davano scandalo per le sregolatezze dei loro costumi. In Persia Giuda Taddeo si ricongiunse con Simone il Cananeo ed insieme evangelizzarono la regione; coi miracoli e con la dottrina convertirono alla Fede quelle barbare nazioni. Gli indovini e gli stregoni del posto, preoccupati e invidiosi, incitarono alla rivolta gli abitanti. Giuda e Simone si rifiutarono di sottomettersi ai loro dei e di fare sacrifici e furono martirizzati.Alcuni sostengono a colpi di bastone, altri decapitati con la spada, o un'ascia. Si ritiene che il martirio sia avvenuto l'anno 70 d.C. La Chiesa celebra la ricorrenza il 28 Ottobre giorno del loro martirio. I resti mortali dei due Santi Apostoli vennero in seguito trasportati da Babilonia a Roma e depositati nella Basilica di S. Pietro nella cappella laterale di S.Giuseppe della pure della Penitenza, a sinistra della Confessione. Purtroppo il nome del traditore, Giuda Iscariota, è causa che molti dimentichino quello di Giuda Taddeo. Quasi in riparazione di questo oltraggio la Chiesa e il popolo cristiano lo onora e lo invoca con singolare fiducia fin dal secolo XVIII quale patrono dei casi disperati, degli affari senza rimedio, il Santo degli impossibili.Dio ha concesso a S. Giuda poteri straordinari in casi in cui altri sembra venir meno, ed è specialmente in casi difficili che il suo mirabile aiuto viene esperimentato.Migliaia invocano giornalmente il suo intervento e molte sono state le loro preghiere esaudite in modo miracoloso, anche quando la domanda ad ogni umana previsione sembrava senza speranza.Qualunque sia la malattia, la povertà e la miseria, l'angustia del cuore e dell'anima, perfino la disperazione, ricorrete a questo gran Santo e troverete la soluzione alle vostre difficoltà. 
La novena inizia il 19 ottobre e termina il 27 ma è possibile svolgerla quando uno ne sente il bisogno.
Che il Signore vi benedica.

  • Dio ha concesso a San Giuda poteri straordinari ed è specialmente in casi difficili che il suo mirabile aiuto viene esperimentato. Migliaia di persone invocano quotidianamente il suo intervento e molte loro preghiere sono state esaudite in modo miracoloso, anche quando la domanda sembrava senza speranza. Qualunque sia la malattia, la povertà e la miseria, l'angustia del cuore e dell'anima, perfino la disperazione, si può ricorrere a questo grande Santo e chiedere la sua potente intercessione.

giovedì 10 ottobre 2013

Pregare con coraggio!


Buon pomeriggio,
oggi il Santo Padre ci esorta alla preghiera, quella preghiera sincera, sentita e che viene dal cuore quindi a pregare con CORAGGIO!
Si, proprio cosi, se preghiamo sappiamo che il Signore ci ascolta, dobbiamo avere il coraggio di mettere in pratica la nostra fede in Dio e quindi pregare sapendo che ci ascolterà.
Il Signore lo dice: ‘Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto’. Ma bisogna chiedere, cercare e bussare”.
Pregare per abitudine non porta a nulla, sono attimi buttati al vento perchè se una preghiera viene ripetuta pensando ad altro oppure "perchè devo" non arriverà al Signore attraverso il nostro cuore ma saranno parole vane e il Signore sa quando una cosa la diciamo convinti e speranzosi oppure se la diciamo perchè dobbiamo, Lui legge il cuore che è il nostro tutto dove abbiamo racchiuso la nostra anima, i nostri pensieri e non possiamo di certo nasconderli al Signore.
Possiamo mentire agli altri ma non a Lui!
Quando si prega con coraggio, “il Signore ci dà la grazia, ma anche ci dà se stesso nella grazia: lo Spirito Santo, cioè, se stesso! 
Quindi buttiamoci! preghiamo per ciò che riteniamo opportuno con coraggio e accogliendo tutto ciò che il Signore ci manda anche se non è ciò che volevamo o ci immaginavamo.

Altro punto fondamentale:
“alcuni ricevono la grazia e se ne vanno”
Purtroppo è vero, alcuni pregano, ricevono la "grazia" e poi nemmeno ringraziano in Signore per questo immenso dono, si girano e se ne vanno, come per dire "ok, ho ottenuto ciò che volevo e ora me ne vado, quando mi servirà tornerò ancora"..
Dobbiamo sempre ringraziare il Signore per ogni cosa, al risveglio, durante la giornata e la sera perchè la vita è un suo dono e solo il fatto di essere al mondo deve portare a ringraziarLo.
Non so voi ma io provo una grandissima gioia quando lo ringrazio a fine giornata, è una cosa che mi apre il cuore.
PREGATE E RINGRAZIATE!
Che il Signore vi benedica!!!!

venerdì 4 ottobre 2013

Angeli o non angeli...



Buon pomeriggio,
ovunque ci siano notizie da leggere, quelle riguardo la morte sono sempre di più; dai telegiornali ai siti di informazione ai quotidiani, tutto parla di dolore e morte.
Per chi poi vive questo evento da vicino è straziante leggere di altrettanto dolore e sembra quasi che tutto ciò che è brutto prenda il sopravvento nella propria vita.
Nell'immaginario collettivo quando una persona cara lascia questo mondo pensiamo che diventi un angelo, magari non subito poichè ci sono della fasi di transizione ma alla fine per noi il risultato è quello.
Leggendo il libro "una scala per il cielo" di Lorna Byrne, rompe questo stereotipo riportandoci alla realtà dei fatti con questo:
"Capita spesso che uno spirito decida di ritornare per garantire il suo sostegno a una persona cara. A volte ritorna semplicemente per la gioia di trascorrere di nuovo del tempo in questo mondo.[...]C'è chi considera un angelo la propria nonna che ha abbandonato la dimensione terrena. Non si può escludere che il proprio angelo custode permetta allo spirito della nonna di stare vicino ai suoi cari per guidarli e sostenerli, ma affermare che la nonna sia un angelo non corrisponde al vero. Nessuno degli individui che ha vissuto in questo mondo diventa un angelo". 
Effettivamente è proprio cosi, i defunti divengono "spiriti", parola purtroppo spesso ricollegata a qualcosa di negativo ma non è cosi, mentre gli angeli non sono i nostri cari come descritto di seguito:
Nella storia della salvezza, Dio affida agli Angeli l'incarico di proteggere i patriarchi, i suoi servi e tutto il popolo eletto. Pietro in carcere viene liberato dal suo Angelo. Gesù a difesa dei piccoli dice che i loro Angeli vedono sempre il volto del Padre che sta nei Cieli.Figure celesti presenti nell'universo religioso e culturale della Bibbia - così come di molte religioni antiche - e quasi sempre rappresentati come esseri alati (in quanto forza mediatrice tra Dio e la Terra), gli angeli trovano l'origine del proprio nome nel vocabolo greco anghelos =messaggero. Non a caso, nel linguaggio biblico, il termine indica una persona inviata per svolgere un incarico, una missione. Ed è proprio con questo significato che la parola ricorre circa 175 volte nel Nuovo Testamento e 300 nell'Antico Testamento, che ne individua anche la funzione di milizia celeste, suddivisa in 9 gerarchie: Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù celesti, Principati, Arcangeli, Angeli. Oggi il tema degli Angeli, quasi scomparso dai sermoni liturgici, riecheggia stranamente nei pulpiti dei media in versione new age, nei film e addirittura negli spot pubblicitari, che hanno voluto recepirne esclusivamente l'aspetto estetico e formale. 
Leggendo il libro in questione pochi minuti fa nella descrizione della morte del marito dell'autrice ho rivissuto gli attimi prima della chiusura della bara di mia nonna e ho rivalutato la visione che avevo di spirito.
Il fatto che non sia un angelo ma uno spirito non rende meno importante ciò che è ora poichè spero vivamente con tutto il cuore che sia in Paradiso con il Signore e magari sia proprio con il suo amato marito.
Etichettare come spirito anzichè angelo non è sminuire il defunto ma dare una reale definizione di ciò che realmente diventa.
L'anima abbandona il corpo fisico che era solo l'involucro e che resta nella bara per diventare spirito in paradiso.
Lo strazio nel chiudere la bara è solo una questione materiale, il fatto che sarà l'ultima volta che vediamo la
persona a cui eravamo legati, che non potremo più riabbracciare fisicamente, incrociare il suo sguardo, averci un dialogo ma osservandola si percepisce che quel corpo è vuoto..
Purtroppo negli ultimi 3 anni tra me e mio marito abbiamo perso 4 nonni quindi di bare ne ho osservate varie e le ultime due da poco, la nonna di mio marito a marzo e mia nonna ad aprile; più osservavo il corpo e più mi dava veramente la sensazione di "vuoto", di un contenitore che non aveva più nulla..
Il discorso è decisamente ampio e soprattutto molto complesso, quindi per gli angeli, vi rimando a visitare il sito santi&beati (http://www.santiebeati.it/dettaglio/24750)
Che il Signore vi benedica.
Buon fine settimana!