lunedì 30 settembre 2013

L'amore e la speranza solo la via...



Buon pomeriggio,
rieccomi con voi come al solito sempre per commentare ciò che ci dice il Santo Padre.
«Dove vediamo odio e buio, cerchiamo di portare un po' di amore e di speranza, per dare un volto più umano alla società»
Questa frase la trovo decisamente consona ai nostri tempi, in semplici parole ha saputo racchiudere ciò che dovrebbe essere il nostro vivere cristiano in questo tempo.
Nella nostra società oramai il buio e l'odio sono all'ordine del giorno diventando quasi parte integrante della vita togliendo spazio alla vera via, ovvero l'amore e la speranza!!
Senza l'amore e la speranza diventa impossibile vivere, sono quelle cose fondamentali che fanno andare avanti e danno un senso alla vita!
Come si può vivere senza amore?? come si può andare avanti senza un minimo di speranza?
E' impossibile! Tutto diventerebbe vuoto, privo di senso perchè se c'è solo buio e odio la nostra anima viene logorata.
Quindi trovo fondamentale per chi crede fermamente nell'amore e nella speranza coinvolgere chi invece non prova questi sentimenti, aiutandoli a comprendere quando meravigliosa sia la vita con il Signore che ci ama e ci da la speranza per andare avanti in qualsiasi occasione.
Le guerre non si combattono con altre guerre ma si devono combattere con l'amore e la speranza, altrimenti si entra in un circolo vizioso di odio e vendetta che non avrà fine portando alla distruzione anzichè alla rinascita e alla pace.
Questa volta sono stata piuttosto sintetica.
A presto.
Che il Signore vi protegga.

mercoledì 25 settembre 2013

Famiglia e femminismo...


Buon pomeriggio,
oggi non posso fare a meno di trattare un argomento decisamente delicato che meriterebbe pagine di discussioni ma dovrò farlo in modo breve restando negli spazi di un blog; per chi vorrà discuterne ampiamente sono a disposizione sia in privato che tramite il gruppo facebook "Mamme cattoliche- Famiglia cattolica" (trovate il link nella colonna di fianco).
Mentre giracchiavo qua e la su facebook mi sono imbattuta in un articolo agghiacciante in cui si parlava di pubblicità che, secondo la Boldrini, andrebbero eliminate poichè offendono la dignità della donna...
Fin qui nulla di male se vai a pensare a certe pubblicità che girano in tv o sui cartelloni pubblicitari con donne praticamente nude, allusioni sessuali e volgari etc..
Peccato che la signora in questione non si riferisce affatto a questi tipi di pubblicità ma alle pubblicità in cui la famiglia è a tavola e la mamma serve la cena a figli e marito!
Ed ecco cosa dichiara:
 “Non può essere concepito normale uno spot in cui i bambini e il papà sono seduti e la mamma serve a tavola”
Ma dove stiamo finendo? Le lotte delle vecchie femministe a cosa si stanno riducendo??? ad avere il diritto di togliere la vita ad un bambino in grembo e a non voler più servire il cibo alla propria famiglia??
Sono basita da certe cose, sono orgogliosa di essere moglie e mamma, di mandare avanti casa e la famiglia, di servire pranzo, cena e colazione a mio marito e ai miei figli (eccetto rari casi in cui mio marito mi vizia con la sua carbonara)!
Che cose c'è di cosi denigrante, cosa può lenire la dignità di una donna in queste cose? Come può una donna sentirsi umiliata nel preparare e servire in tavola la cena e poi sparecchiare?
Stiamo perdendo i veri valori della famiglia, il valore dell'essere madre,una madre che accudisce la propria famiglia e che è orgogliosa di servire chi ama poichè non è un servizio da schiava ma un gesto d'amore.
Quindi credo che le lotte debbano essere altre, contro la violenza sulle donne, contro l'esporre pubblicità e manifesti con donne mezze nude e con frasi decisamente ambigue e immancabilmente a sfondo sessuale!
Devono essere lotte per mantenere una certa dignità che viene meno quando si diventa oggetti della società, quegli oggetti che si ritrovano con valori morali inesistenti.
Perchè togliere pubblicità che espongono l'idea della famiglia unita, cosa che al giorno d'oggi è cosi difficile vedere e mantenere (sono figlia di divorziati), è la cosa più bella del mondo poter vedere pubblicità del genere perchè anche i bambini possano rispecchiarsi crescendo e vedendo che quella famiglia "del mulino bianco" esiste davvero ed è la sua... intendiamoci, che anche a famiglia del mulino bianco avrà qualche disguido ma non lo fanno vedere in tv, cosi come dovrebbe essere nelle famiglie "normali" lasciare gli screzi in casa propria senza esporli ai quattro venti.
Potrei scrivere per ore a riguardo ma ora vi lascio meditare e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
Un caro abbraccio e che il Signore vi benedica.

lunedì 23 settembre 2013

Preghiere a San Pio.


Oggi ricorre la memoria di San Pio da Pietralcina quindi mi limito a riproporre delle preghiere in merito a questa ricorrenza.

PREGHIERA per ottenere la sua intercessione
O Gesù, pieno di grazia e di carità e vittima per i peccati, che, spinto dall’amore per le anime nostre, volesti morire sulla croce, io ti prego umilmente di glorificare, anche su questa terra, il servo di Dio, San Pio da Pietralcina che, nella partecipazione generosa ai tuoi patimenti, tanto ti amò e tanto si prodigò per la gloria del Padre tuo e per il bene delle anime. Ti supplico perciò di volermi concedere, per la sua intercessione, la grazia (esporre), che ardentemente desidero.
3 Gloria al Padre

INVOCAZIONE A SAN PIO

O Padre Pio, luce di Dio,
prega Gesù e la Vergine Maria per me
e per tutta l'umanità sofferente. Amen.
                                                                           (3 volte)

PREGHIERA A SAN PIO
(di Mons. Angelo Comastri)

Padre Pio, tu sei vissuto nel secolo dell'orgoglio e sei stato umile. 
Padre Pio tu sei passato tra noi nell'epoca delle ricchezze 
sognate, giocate e adorate:e sei rimasto povero.
Padre Pio, accanto a te nessuno sentiva la voce: e tu parlavi con Dio;
vicino a te nessuno vedeva la luce: e tu vedevi Dio. 
Padre Pio, mentre noi correvamo affannati, 
tu restavi in ginocchio e vedevi l'Amore di Dio inchiodato ad un legno, 
ferito nelle mani, nei piedi e nel cuore: per sempre! 
Padre Pio, aiutaci a piangere davanti alla croce, 
aiutaci a credere davanti all'Amore, 
aiutaci a sentire la Messa come pianto di Dio, 
aiutaci a cercare il perdono come abbraccio di pace, 
aiutaci ad essere cristiani con le ferite 
che versano sangue di carità fedele e silenziosa: 
                                                                come le ferite di Dio! Amen.  

lunedì 16 settembre 2013

il Signore è libertà.


Buon pomeriggio,
il Santo Padre spesso ribadisce il concetto di Liberà di ogni persona anche nel seguire il Signore.
Molti pensano purtroppo che seguire Gesù, la chiesa, Dio significhi essere incatenati a qualcosa, dover seguire delle regole e guai a sgarrare tagliando cosi quel legame che ogni uomo ha con il suo sentirsi libero.
Onestamente lo credevo anche io quando mi ero allontanata dalla chiesa, non mi sentivo libera, mi stava tutto stretto quindi per me essere cattolica significava tutto fuorchè essere libera...
Errore madornale!!!
Non avevo assolutamente capito nulla! E questo pensiero è la conseguenza del non aver vissuto a pieno la mia fede, averla vissuta in modo superficiale e basandomi su ciò che gli altri mi inculcavano in testa per sminuire il cattolicesimo e il seguire Gesù.
Gesù è libertà più profonda, possiamo decidere noi della nostra vita e nonostante siamo legati a Lui, ci lascia liberi di agire come meglio crediamo sostenendoci in qualsiasi caso, aiutandoci a capire.
Se capita di metterlo da parte, o lasciarlo, Lui ci sta vicino ma allo stesso tempo ci lascia liberi di pensare aspettandoci, come un padre amorevole attende il proprio figlio magari seduto sul divano di casa.
Il Signore ci lascia liberi di sbagliare con la nostra testa e ci accoglie quando corriamo da Lui disperati dopo aver commesso un errore, e ci aiuta quando ne abbiamo bisogno spesso anche se non glie lo chiediamo ma ci lancia dei segnali.
Diciamo che il concetto non è semplice ma va vissuto per capirlo, anche quelle che vengono considerate "privazioni", se comprese a pieno non lo sono ci rendono invece liberi, non schiavi!
Cosa che invece sta facendo la società odierna con i loro canoni di bellezza, stereotipi, se non sei come impone la società allora sei fuori, quello è essere schiavi e una volta compreso ciò ti rendi conto che il Signore è pura libertà perchè ci ama sempre per ciò che siamo, è quell'amore incondizionato che va oltre ogni limite.
Un abbraccio a tutti e che il Signore vi benedica e vi protegga sempre.

giovedì 12 settembre 2013

Significato del nome di Maria.


Buongiorno,
oggi ricorre la festa del Santissimo nome di Maria, la madre per eccellenza, colei che dovrebbe essere per noi un esempio di amore di madre da seguire.
Non voglio dilungarmi troppo a riguardo ma solo condividere con voi una pezzo del sito santi&beati che ho trovato decisamente interessante.
a voi la lettura:

<<Nella storia dell'esegesi ci sono state diverse interpretazioni del significato del nome di Maria:
1) "AMAREZZA"
questo significato e` stato dato da alcuni rabbini: fanno derivare il nome MIRYAM dalla radice MRR = in ebraico "essere amaro". Questi rabbini sotengono che Maria, sorella di Mose`, fu chiamata cosi` perche', quando nacque, il Faraone comincio` a rendere amara la vita degli Israeliti , e prese la decisione di uccidere i bambini ebrei.
Questa interpretazione puo` essere accettata da noi Cristiani pensando quanto dolore e quanta amarezza ha patito Maria nel corredimerci:
[Lam. 1,12] Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'e` un dolore simile al mio dolore...
Inoltre il diavolo, di cui il Faraone e` figura, fa guerra alla stirpe della donna, rendendo amara la vita ai veri devoti di Maria, che, per altro, nulla temono, protetti dalla loro Regina.
2) "MAESTRA E SIGNORA DEL MARE"
Secondo questa interpretazione il nome di Maria deriverebbe da MOREH (ebr. Maestra-Signora) + YAM (= mare): come Maria, la sorella di Mose`, fu maestra delle donne ebree nel passaggio del Mar Rosso e Maestra nel canto di Vittoria (cf Es 15,20), cosi` "Maria e` la Maestra e la Signora del mare di questo secolo, che Ella ci fa attraversare conducendoci al cielo" (S.Ambrogio, Exhort. ad Virgines)
Altri autori antichi che suggeriscono questa interpretazione: Filone, S. Girolamo, S. Epifanio.
Questo parallelo tipologico tra Maria sorella di Mose` e Maria, madre di Dio, e` ripreso da Ps. Agostino, che chiama Maria "tympanistria nostra" (Maria sorella di Mose` e la suonatrice di timpano degli Ebrei, Maria SS. e` la tympanistria nostra, cioe` dei Cristiani: il cantico di Mose` del N.T sarebbe il Magnificat, cantato appunto da Maria: questa interpretazione e` sostenuta oggi dal P. Le Deaut, uno dei piu` grandi conoscitori delle letteratura tergumica ed ebraica in genere: secondo questo autore, S. Luca avrebbe fatto volontariamente questo parallelismo.
3) "ILLUMINATRICE, STELLA DEL MARE"
Secondo questa interpretazione il nome di Maria deriverebbe da: prefisso nominale (o participiale) M + 'OR (ebr.= luce) + YAM (= mare): Cosi` S. Gregorio Taumaturgo, S. Isidoro, S. Girolamo (insieme alla precedente)
Alcuni autori ritengono che S. Girolamo in realta` non abbia interpretato il nome come "stella del mare", ma come "stilla maris", cioè: goccia del mare.
La presenza della radice di "mare" nel nome di Maria, ha suggerito diverse interpretazioni e/paragoni di Maria con il "mare":
Pietro di Celles (+1183) Maria = "mare di grazie": di qui Montfort riprende: "Dio Padre ha radunato tutte le acque e le ha chiamate mare, ha radunato tutte le grazie e le ha chiamate Maria" (Vera Devozione, 23).
Qohelet 1,7: "tutti i fiumi entrano nel mare"; S. Bonaventura sostiene che tutte le grazie (= tutti i fiumi) che hanno avuto gli angeli, gli apostoli, i martiri, i confessori, le vergini, sono "confluite" in Maria, il mare di grazie.
S.Brigida: "ecco perche` il nome di Maria e` soave per gli angeli e terribile per i demoni"
-------------
Ave maris stella, Dei Mater alma, atque semper virgo, felix coeli porta...
Questo inno sembra una meditazione sul nome di Maria, in rapporto a Maria sorella di Mosè:
"Ave maris stella" (cf significato 3); "Dei Mater ALMA atque semper virgo": Maria, sorella di Mose`, viene chiamata in Es 2,8, `ALMAH = "vergine" e, etimologicamente "nascosta"; "felix coeli porta", cioe` "maestra del mare" di questo secolo che Ella ci fa attraversare (cf. significato 2)
---------------
4) PIOGGIA STAGIONALE
Secondo questa interpretazione il nome di Maria deriverebbe da MOREH (ebr. PRIMA PIOGGIA STAGIONALE)
Maria e` considerata come Colei che manda dal cielo una "pioggia di grazia" e "pioggia di grazia essa stessa".
Questa interpretazione, che C. A Lapide attribuisce a Pagninus, viene in parte ripresa da S. Luigi di Montfort nella Preghiera Infuocata: commentando Ps. 67:10 "pluviam voluntariam elevasti Deus, hereditatem tuam laborantem tu confortasti" (Una pioggia abbondante o Dio mettesti da parte per la tua eredita`), il Montfort dice:
"[P.I. 20] Che cos'e`, Signore, questa pioggia abbondante che hai separata e scelta per rinvigorire la tua eredita` esausta? Non sono forse questi santi missionari, figli di Maria tua sposa, che tu devi scegliere e radunare per il bene della tua Chiesa cosi` indebolita e macchiata dai peccati dei suoi figli?"
Maria, pioggia di grazie, formera` e mandera` sulla terra una pioggia di missionari
5) ALTEZZA
Secondo questa interpretazione il nome di Maria deriverebbe da MAROM (ebr. ALTEZZA, EXCELSIS): questa ipotesi e` sostenuta, tra gli antichi dal Caninius, e, tra i moderni, da VOGT, soprattutto in base alle recenti scoperte dei testi ugaritici, che hanno permesso la comprensione di molte radici ebraiche.
Luca 1:78 per viscera misericordiae Dei nostri in quibus visitavit nos oriens EX ALTO
questo versetto, in base al testo greco e alla retroversione in ebraico, puo` essere tradotto:
ci ha visitati dall'alto un sole che sorge: Cristo e` il sole che sorge che viene dall'alto (il Padre)
oppure
ci ha visitati un sole che sorge "dall'alto" = da Maria
***

Di tutti queste ipotesi, qual e` quella giusta? forse la Provvidenza ci ha lasciato nel dubbio perche' nel nome di Maria possiamo trovare nel contempo tutti i significati che l'analogia della fede ci suggerisce.
Autore: Don Alfredo Morselli>>

Che il Signore vi benedica.

martedì 10 settembre 2013

Cristiani senza timore, senza vergogna e senza trionfalismo.



Buon pomeriggio,
oggi ho letto un'omelia di Papa Francesco riguardo le categorie di cristiani ed effettivamente ho riscontrato che sono più che veritiere ma capita spesso anche di incontrarli, oltre al fatto che io stessa tempo fa rientravo in una di queste categorie.
I cristiani sono chiamati ad annunciare Gesù senza timore, senza vergogna e senza trionfalismo.Papa Francesco
Senza timore, poichè non si deve avere timore del Signore perchè è risorto veramente! questa categoria dice il Santo Padre è come se avesse paura della Resurrezione e quindi si fermasse a ciò che Gesù ha fatto prima evitando quindi una parte fondamentale della nostra fede ovvero il fatto che sia morto e risorto per noi.
Senza vergogna, si!! perchè non dobbiamo vergognarci di ciò in cui crediamo? perchè dire di credere in Gesù a bassa voce, in modo titubante o addirittura non dire nulla? sarebbe come non credere, voltargli le spalle.
Senza trionfalismo, ovvero senza esagerare e ostentare la propria fede e il proprio amore verso Gesù Cristo. Dietro l'eccesso si può nascondere titubanza e mancanza di sicurezza nel percorso di fede, si deve far vedere all'esterno di più di ciò in cui si crede.
Quindi in sostanza di deve essere cristiani semplici, l'essere cristiani, il seguire e amare Cristo deve venire dal cuore senza timore di ciò che ci aspetta, senza vergognarci di farlo vedere e di esternarlo ma allo stesso tempo senza trionfalismi ma in modo semplice e spontaneo.

“La nostra fede, la fede nel Risorto: quello vince il mondo! Andiamo verso di Lui e lasciamoci, come questi malati, toccare da Lui, dalla sua forza, perché Lui è con le ossa e con la carne, non è un’idea spirituale che va… Lui è vivo. E’ proprio Risorto. E così ha vinto il mondo. Che il Signore ci dia la grazia di capire e vivere queste cose”.
Che il Signore vi benedica e protegga sempre.










lunedì 9 settembre 2013

Una, santa, cattolica e apostolica.

Buon pomeriggio,
oggi ho ripreso la lettura del libro "Vivere l'anno della fede" e vorrei condividere con voi un piccolissimo pezzetto riguardo "una, santa, cattolica e apostolica" , la spiegazione è breve e nelle pagine di seguito c'è la spiegazione più ampia ma per ora condivido con voi questo piccolo pezzo:

"<<Questi quattro attributi, legati inseparabilmente tra di loro, indicano tratti essenziali della Chiesa e della sua missione.La Chiesa non se li conferisce da se stessa; è Cristo che, per mezzo dello Spirito Santo, concede alla Chiesa di essere una, santa, cattolica e apostolica>> (CCC 811).
Anche se queste caratteristiche, presenti nel Simbolo di fede, oggi vengono spesso lette alla luce del loro contrario, secondo la sensibilità odierna, più attenta alle dimensioni storiche della Chiesa: la Chiesa è santa, ma è anche peccatrice; è una, ma si presenta divisa; è cattolica, ma è sempre percorsa da tentazioni involutive e settarie; è apostolica, ma che cosa significa propriamente apostolica?
Come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica, questi attributi vengono conferiti alla Chiesa come doni non per la sua gloria terrena, ma perche il mondo creda e, credendo, si salvi.
E' la salvezza stessa di Dio a richiedere che il suo disegno sia unitario (da qui l'unità); che sia un disegno che renda visibile la natura intima di Dio (da qui la santità) e abbracci l'intera storia umana e l'intero cosmo (da qui la cattolicità); e che tale disegno permanga integro e vivo fino alla fine dei tempi e sia immune da impoverimenti, da falsificazioni, da riduzioni sostanziali che possano pregiudicare la definitività e l'assolutezza della nuova alleanza (da qui l'apostolicità)."

le spiegazioni specifiche sono parecchio lunghe ma decisamente interessanti, soprattutto riguardo la parola "Santa" e a riguardo vi riporto anche una frase di Benedetto XVI detta alla GMG 2005 a Colonia:
"In fondo, è consolante il fatto che esista la zizzania nella Chiesa. Cosi, con tutti i nostri difetti possiamo tuttavia sperare di trovarci ancora nella sequela di Gesù, che ha chiamato proprio i peccatori".

Buon proseguimento di giornata!
Che il Signore vi protegga.

domenica 8 settembre 2013

Preghiamo per la pace.

Buon pomeriggio,
stranamente scrivo di domenica ma ne approfitto qualche minuto.
Ieri c'è stata la giornata di digiuno per la pace nel mondo indetta dal Santo Padre Papa Francesco.
Siamo in un periodo molto critico per quanto riguarda la pace poichè sta rischiando di essere estromessa dalle nostre vite.
Non mi sono mai interessata molto di politica ma ultimamente cerco di aggiornarmi riguardo la Siria e le cose che leggo non mi piacciono affatto.
Proprio poco fa ho letto un titolo agghiacciante "Putin chiama, la Cina risponde, tutti pronti per la terza guerra mondiale" e devo dire che mi si è gelato il sangue, la situazione è veramente critica e la preghiera e il digiuno possono ancora cambiare le cose.
Purtroppo non tutti comprendono l'importanza di questi gesti, l'importanza del digiuno che serve a purificarci e a metterci in maggior connessione con Dio e la preghiera che è fondamentale per dialogare con Dio.
Il libero arbitrio che ci ha donato purtroppo porta alcuni a sostituirsi a Dio pensando di poter fare tutto a modo proprio e in questo caso pensando che la pace possa avvenire con la guerra, ragionamento completamente fuori da ogni concezione logica.
Come si può pretendere di ottenere la pace con le armi, uccidendo degli innocenti e avendo odio nel cuore??
La pace parte dal cuore e in questo modo dal cuore attraverso la preghiera arriva a Dio che ci aiuta a renderla parte della nostra vita.
Quindi non smettiamo mai di pregare per entrare in comunione con il Signore!
Di seguito un interessante video di Padre Innocenzo Gargano che ci aiuta a riflettere sul digiuno.
Buona visione e che il Signore vi benedica.
Santa domenica!








giovedì 5 settembre 2013

Umiltà...tanto difficile.

Buon pomeriggio,
il tema di oggi è decisamente complesso ovvero l'umiltà.
Più volte il Santo Padre ultimamente ha esortato all'umiltà, al prodigarsi verso gli altri, ad essere piccoli piccoli per poter arrivare realmente a Dio.
L'umiltà è fondamentale nel nostro essere cristiani, senza di essa non potremmo vivere la confessione, l'eucarestia, aiutare il prossimo e pregare.
Per vivere la confessione in modo sincero si deve umilmente chiedere perdono dei propri peccati pentendosi con il cuore; nell'eucarestia si deve chinare il capo di fronte al corpo di Cristo per poterlo ricevere e accogliere; aiutare il prossimo senza volerci sentire superiori; pregare anche per chi secondo noi non lo "merita"  e anche per chi ci ha fatto del male.
Ma l'umiltà riguarda molto più di ci che crediamo anche nella vita di tutti i giorni dove non pensiamo ci possa essere di mezzo il mettere in pratica la fede.
Il "vantarsi" di qualcosa che è stato fatto o che si è raggiunto.
Può sembrare una cosa banale ma ho notato che non lo è poi cosi tanto e ho ragionato anche con comportamenti vissuti proprio da me come mamma e dai parenti nell'elogiare (forse troppo) certi traguardi dei miei figli.
Allo stesso tempo però non ci si deve vergognare anche di dire ciò che non va e quindi essere umili e ammettere "sconfitte" ed "errori" non solo a noi stessi ma anche agli altri.

“L’umiltà è la madre di molte virtù, perché da essa nascono l’obbedienza, il timore, il rispetto, la pazienza, la modestia, la mansuetudine e la pace. Chi è umile obbedisce facilmente a tutti, teme di offendere tutti, mantiene la pace con tutti, si mostra affabile verso tutti, sta soggetto a tutti, non offende, né disgusta alcuno, non fa caso alle ingiurie che gli rivolgono, vive allegro e contento ed in una grande pace”. (S. Tommaso da Villanova)

Ho notato questa cosa in me e sto cercando di migliorarla il più possibile anche se ci vorrà tempo e cercherò anche di farlo notare a chi mi sta intorno ovviamente nel modo corretto e non come una critica ma come un aiuto per migliorarsi.
Appena ne avrò l'occasione vedrò di parlarne anche con mia suocera che tende un pò troppo a vantarsi con le sorelle dei miei figli sopratutto con una che ha il nipote con non pochi problemi nel relazionarsi etc...tende spesso a sottolineare certi atteggiamenti che ovviamente portano sua sorella a stare male emotivamente...
Cerchiamo di stare attenti a ciò che diciamo e a chi lo diciamo, prima di esporre qualcosa dovremmo chiederci se potrebbe fare del male a qualcuno, oppure si potrebbe modificare l'impostazione della frase esprimendo un concetto senza per forza elevarsi a superiori o cose del genere.
Umiltà è chiedere perdono per delle frasi sbagliate, anche se ciò è stato involontario.
Non voglio dilungarmi troppo quindi vi lascio con due frasi di Santi riguardo l'umiltà.

“L’umiltà è necessaria non solo per acquistare le virtù, ma anche per salvarsi. Poiché la porta del Cielo, come disse Gesù, è tanto stretta che non ammette se non i piccoli”. (S. Bernardo)

“L’umiltà è il fondamento di tutte le virtù, e nelle anime dove essa non è presente, non vi può essere nessun’altra virtù, se non di pura apparenza. Allo stesso modo, l’umiltà è la disposizione più propria per ricevere tutti i doni celesti. È tanto necessaria per raggiungere la perfezione, e tra tutte le vie per arrivare alla perfezione la prima è l’umiltà, la seconda è l’umiltà, la terza è l’umiltà”. (Sant’Agostino)


Buon proseguimento di giornata e che il Signore vi protegga.



lunedì 2 settembre 2013

Perdono o non perdono? Questo è il problema...


Buon pomeriggio,
oggi mi sono imbattuta in una frase San Francesco d'Assisi che mi ha portata ad alcune riflessioni, ovvero il PERDONO.
La frase è la seguente:

"E' nel dare che si riceve, perdonando che si è perdonati."

Lasciando da parte la prima parte della frase, preferisco concentrarmi sulla seconda, ovvero "è perdonando che si è perdonati".
Perdonare è qualcosa di decisamente difficile anche se dipende molto dalla situazione, per quanto mi riguarda ho imparato che portare rancore e non perdonare è qualcosa che non fa per me, rovina solo la vita della persona che prova questi sentimenti e non risolve nulla.
Perchè non dovrei perdonare? perchè devo provare questo sentimento cosi negativo e renderlo parte della mia vita? di certo non è la persona che mi ha causato quel sentimento che ci perde ma sono io.
Credo che a chiunque nella vita sia capitato di avere a che fare con persone che possano averci fatto un torto, o ci abbiano fatto del male portandoci a provare rancore, o addirittura odio (sentimento orribile) e che ci hanno fatto dire "mi dispiace ma questo non lo perdono".
Anche da bambini quando magari ci prendono in giro per qualcosa etc lo si dice ma da piccoli è ben diverso anche se è meglio insegnare ai propri figli a perdonare sempre e fin dalla tenera età.
C'è da dire che perdonare non significa dimenticare e cancellare tutto ciò che è accaduto ma rivalutare e nonostante tutto pregare anche per chi ci ha fatto del male.
Un esempio personale è la situazione che ho con mio padre, da qualche anno ha una nuova compagna e da quando sta con lei ha praticamente eliminato me e mio fratello dalla sua vita, io sono riuscita ancora a vederlo soprattutto dopo aver saputo che aveva avuto un infarto ma la sua frase è stata "se non accettate la mia compagna allora non vedrete più nemmeno me", trovo questa frase assurda, gli abbiamo spiegato che non è che non la accettiamo ma da quando sta con lei è cambiato, le poche volte che l'ho visto doveva esserci anche lei, se lei era al lavoro non potevamo vederci... fattostà che non lo vedo da 1 anno e 4 mesi.
All'inizio non la sopportavo appunto per questa conseguenza, poi piano piano ho capito che il non volerle perdonare il fatto che mio padre si è allontanato (oltre a non essere dl tutto colpa sua avendo anche mio padre una volontà propria) portava solo conseguenze a me poichè mi logorava e non mi rendeva serena.
Quindi ho perdonato entrambi, scrivo messaggi a mio padre per gli auguri, l'ho avvisato di vari eventi, invitato più volte a casa nostra ma senza successo, rispondeva ma in quanto a vederci non dava mai una risposta.
Conosce di vista la mia prima figlia, mentre non sa nemmeno che faccia abbiano il mio secondo figlio e la figlia di mio fratello.
Il perdono porta al perdono, chissà che magari in futuro anche mio padre si decida a perdonare anche noi per ciò che lui crede abbiamo fatto di male (ovvero non accettare del tutto la compagna) vedendo che nonostante tutto continuiamo a cercarlo e a renderlo partecipe della nostra vita...
Più volte mi è stato detto che altre al mio posto avrebbero chiuso ogni contatto, io non ce la faccio, è mio padre e mi manca immensamente, in certi momenti ho bisogno di lui ma non posso obbligarlo ad esserci se non vuole... nel mio piccolo faccio il possibile e spero ancora.
Ci sono state anche altre occasioni più "piccole" ma che mi hanno portata anche a perdonare cose ben più "gravi" evitando di portare rancore.
Prendiamo esempio dal Signore, lui è la nostra guida e il nostro punto di riferimento per capire cosa è il perdono e tutti i benefici.
Ovviamente non possiamo pretendere che ciò possa avvenire da un giorno all'altro e alla prima occasione, ci può volere tempo ma l'importante è arrivarci.
Che il Signore vi benedica!